A casa mia non si mangiano troppe cose "strane", si è sempre seguita la tradizione, snobbando troppo spesso le cose che non si conoscevano.
Ricordo ancora quella domenica mattina: pieno inverno, cielo grigio e nebbia che non se ne sarebbe andata durante la giornata. Fu quella mattina che mia mamma, di ritorno dal mercato, portò a casa il primo esemplare di topinambur che io avessi mai visto.
Il fruttivendolo l'aveva convinta a comprarli dicendole che era un prodotto nuovo (sto parlando di almeno 15 anni fa) e che avevano il gusto simile al carciofo.
Mio padre, forse il più restio alle cose nuove, deve aver pensato che si fosse fatta abbindolare come una cretina.
Guardai mia mamma pelarli con infinita pazienza e tagliarli a fettine sottili. Li passò in padella dove aveva preparato un soffritto di cipolla. Un po' di sale, un po' di pepe e dell'acqua per farli ammorbidire. Il profumo era inebriante: dolce ma allo stesso momento aveva quel pizzico di saporito. Ero curiosa!
Premetto che nella mia famiglia c'erano delle abitudini radicate in profondità nel cibo. Per esempio il sabato sera era il momento di pizza o toast; il venerdì si mangiava pesce o in bianco; o la domenica risotto o minestra con il brodo preparato la mattina e poi carne lessa, che il giorno dopo si trasformava in insalata di lesso con sott'aceti e patate; il cotechino si mangiava solo accompagnato dal purè... insomma... cose di questo tipo.
Quel giorno a pranzo c'era ovviamente il lesso e come contorno queste strane radici.
Per me fu amore al primo boccone: un gusto delicato con i carciofi ma con una consistenza completamente diversa. Ricordo che alla fine fui l'unica ad apprezzare veramente quella novità e ovviamente pulii io la pentola da ogni traccia!
Raramente mia madre li comprò ancora, e quando lo fece era soprattutto per me.
Così mi è rimasto questo ricordo impresso nella memoria, questo sapore indimenticabile.
Da qualche tempo ho iniziato a trovarli anche al supermercato, e, dopo averli fatti assaggiare a mio marito, pure lui ha apprezzato!
L'altro giorno è andato lui a fare la spesa e li ha visti: non ha resistito e ne ha preso una confezione.
Visto che ero a casa in malattia e mia mamma mi ha portato un quarto di cappone (ammalati = mangiare minestra), ho approfittato e ho preparato il brodo. Cosa che faccio raramente visto il poco tempo e il poco spazio per conservarlo in freezer.
Beh... è venuto eccezionale! Forse la prima volta che mi veniva proprio come quello della mamma!
E per farla completa ecco che ti tiro fuori un risottino da voto 10!
Io non sono una grande esperta di risotti: li amo veramente molto, ma quando li faccio non sono mai come piacciono a me, hanno sempre qualcosa che non mi convince.
Invece questa volta ne avrei mangiato un altro piatto!!!
Se volete provare ecco qui la ricettina, ovviamente ad occhio!
E se non conoscete i topinambur provateli, ve ne innamorerete!
RISOTTO CON TOPINAMBUR
Ingredienti
riso (io preferisco il carnaroli)
brodo buono (base importante per un buon risotto)
cipolla
vino bianco
aglio
topinambur
prezzemolo
sale e pepe
Preparazione
Per prima cosa ho pelato, lavato e tagliato a pezzetti i topinambur. Passati in padella con un po' di soffritto di cipolla, uno spicchio di aglio, sale e pepe, dell'acqua, li ho fatti cucinare coperti fino a farli diventare morbidi ma non al punto di rompersi.
Nella pentola del risotto ho fatto un piccolo soffritto di cipolla, ho messo il riso a tostare e, solo quando inizia a schioccare, ho messo un po' di vino e lasciato evaporare, mischiando bene.
Ho aggiunto un paio di mestoli di brodo bollente e, mescolando sempre, ho lasciato che si incorporasse.
Ho aggiunto 3/4 dei topinambur e continuato la cottura aggiungendo un paio di mestoli di brodo alla volta e mischiando continuamente.
Una volta cotto il riso, circa 20-25 minuti, l'ho lasciato riposare due minuti a fuoco spento.
Io non faccio la mantecatura con il formaggio ne con il burro perché a mio marito non piace, ma fatela pure, risalta il sapore!
Nel frattempo ho ripassato i rimanente topinambur con un filo l'olio fino a farli colorare e diventare un po' croccanti.
Impiattato a mangiato!
Come dicevo, è uscito un risotto da voto 10! E pure il mio piccolo Tiziano ha apprezzato molto!
Provate e fatemi sapere!
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