Ho avuto l'onore e
la fortuna di poter partecipare ad un evento tanto divertente quanto
istruttivo.
Tutto ha avuto
inizio con la visita presso la ditta VALBONA a Lozzo Atestino (PD).
Conoscevo già i
loro prodotti e ne gustavo i sapori eccellenti già da molti anni.
Dopo ieri, posso
solo aumentare la mia stima verso loro: amano il lavoro che fanno,
amano la natura che li circonda e la rispettano abbattendo i consumi
e gli sprechi, amano il nostro Paese e ne sfruttano i prodotti al
meglio, valorizzandone l'eccellenza.
Sono rimasta
affascinata dal racconto delle donne nel Salento, che raccolgono e
tagliano i pomodori riparate da grandi cappelli di paglia, e dei
“mastri” che li salano e li mettono al sole ad essiccare.
E il basilico in
Sardegna, un luogo che conosco e che amo. Ho visto e mangiato il
miglior pesto di basilico a Carloforte e i racconti mi hanno fatto
tornare indietro di qualche anno e sentire tutti quei profumi, quei
colori.
Non mi dimentico
certo dei carciofi! Quelli che mangi appena scottati o, ancora
meglio, crudi “tocciati” in olio extra vergine d'oliva.
Questi prodotti sono
solo un esempio della nostra ricchezza, e Valbona ha capito che si
deve fare il possibile per sfruttarla al meglio, valorizzandola e
amandola.
E poi il concetto di
trasparenza, una cosa di cui tutti abbiamo bisogno. Trasparenza negli
ingredienti, nella lavorazione, nella produzione. Trasparenza che si
ritrova nei piatti che si creano con i loro prodotti: profumano di
verdura, di natura, di buono ma soprattutto mantengono i gusti
originali della materia prima!
Abbiamo visitato lo
stabilimento durante la produzione di cetriolini sottaceto.
Da poco hanno
modernizzato la linea di produzione che parte dal crudo e finisce con
il confezionamento e imballaggio dei vasetti.
Non vado sul tecnico
del loro lavoro, non sono la persona adatta, ma posso dire che mi
hanno colpito tre cose: la pulizia, i profumi, le persone.
Sembrerà scontato
ma credetemi, non è così!
Ogni cosa che si
vedeva era pulita, protetta, sicura e c'era nell'aria un profumo di
buono, di aceto, di cetrioli.
Persone ovunque,
cosa che mi fa ricredere della tecnologia.
Si ha sempre paura
che “il moderno” prenda il posto delle persone, che più la
macchina sia nuova, meno si abbia bisogno della manualità.
E invece qui ho
visto molto dipendenti (se non sbaglio ne contano un centinaio) che
servono per produrre, che lo fanno con il sorriso, cortesi con noi
visitatori e attenti a quello che succede alla catena di produzione
come fosse la loro. E non dev'essere facile visto le temperature
elevate che ci sono nello stabilimento.
E' stato un vero
piacere avere la possibilità di vedere con i miei occhi quello che
succede!
Poi ci siamo
trasferiti a Venezia, presso il padiglione Expo Venice.
A riguardo ci
sarebbero tante cose da dire... dal fatto che nemmeno i veneziani
sanno dell'esistenza di questo padiglione, al fatto che risulta
praticamente vuoto... Sì, vuoto... Ci sono pochi stand e quei pochi
sono vuoti, alcuni hanno i prodotti in mostra ma nessuna persona a
sorvegliare... Il tema è l'acqua ma di acqua non si percepisce nulla
(se non l'odore tipico di Marghera che ricorda l'avvicinamento al
mare). Purtroppo è una delle classiche cose che succedono in Italia:
si sprecano soldi e non si valorizza quello che si crea, lasciandolo
morire... peccato.
Ma passiamo al
racconto: arrivati in uno dei pomeriggi più caldi dell'anno, siamo
entrati da questo tunnel azzurro con un soffitto effetto acqua molto
coinvolgente (forse la cosa più suggestiva dello stand).
Qui abbiamo pranzato
con persone dello staff di Valbona e con lo chef Simone Rugiati.
Io, per un puro caso
(giuro!) mi sono trovata seduta proprio difronte a lui.
Ammetto che ero
partita con un piccolo pregiudizio su di lui, invece devo ricredermi:
persona piacevole, simpatica, sanguigna e carismatica.
Ho scoperto che è
un appassionato di pesca, di qualsiasi tipo.
Ho visto che è
innamorato del suo lavoro, della cucina e del cibo.
Ho apprezzato il
fatto che va a fare lui la spesa e ha i suoi negozi di fiducia, come
ormai non siamo più abituati.
Ho sorriso al
racconto di aneddoti televisivi vissuti.
Ma soprattutto l'ho
amato quando l'ho visto prendere un pezzo di pane e fare la scarpetta
nel piatto!
E' uno di noi!
Dopo aver gustato un
buon pranzo a base di pesce, terminato purtroppo con un parfait alle
mandorle troppo dolce, assistito al filmato a 360° sui fondali
marini e una veloce carrellata di foto con Simone, abbiamo assistito
allo showcooking di Rugiati con l'insalata Veneta.
Purtroppo per una
parte di noi non è stato possibile assistervi fino alla fine,
avevamo il treno del ritorno che ci aspettava.
In conclusione è
stata una giornata piena di emozioni, calda e divertente!
Ho conosciuto delle
foodblogger carinissime, delle persone simpatiche e uno chef
esuberante!
Grazie a tutti! Di
cuore!